Tra le altre cose, avevo l’abitudine di portare
un libro in viaggio.
Essendo spensierata e incurante del peso del
bagaglio, non badavo al numero delle pagine e mi sono portata in viaggio tomi
di dimensioni notevoli di cui ho potuto fare anche usi alternativi, tra i quali
agitarli come arma contundente, riequilibrare tavoli traballanti in
stamberghe in mezzo al nulla, oppure come supporto per autoscatto e/o pose
lunghe.
La scelta era fatta accuratamente perché
l’oggetto doveva possedere una serie di caratteristiche precise: doveva essere
scritto da un autore nato e/o cresciuto nel posto verso cui mi stavo dirigendo,
oppure doveva narrare una storia di quei luoghi (in tal caso andava bene anche
se chi l’aveva scritto non era originario del paese). L’importante è che in
qualche modo avesse una connessione con la mia destinazione.
Il rito prevedeva inoltre di iniziare a leggere
il libro in viaggio, quasi utilizzandolo come se fosse una lente per capire la
realtà che avevo intorno a me; non era importante finirlo in viaggio, anzi era
anche meglio perché in un certo senso era un modo per prolungare la vacanza.
Il libro che avevo scelto per la Cina era un
voluminoso tomo di ben 681 pagine, copertina rigida e titolo che evocava noia:
“Cigni Selvatici”, scritto da Jung Chang.
Che cosa vi evoca il titolo in oggetto? Come
immaginate che si svolga la storia? Vedete voi due eterei pennuti che si
beccano in un frullare di ali ai bordi di un lago nei pressi della Grande
Muraglia? Una storia di amore in cui la giovane e ingenua ragazzina
cinese viene raggirata e muore come tutte le eroine tragiche e un po’ sceme (un
po’ la trama di Madama Butterfly, anche se lei era giapponese). Niente di tutto
ciò.
"Cigni selvatici" è la vera storia di tre
generazioni di donne che vivono le loro vite in tre mondi
completamente diversi.
La prima è la nonna dell’autrice, Yu-fang, nata
nel 1909 da una donna che non aveva nemmeno un nome (si chiamava “figlia numero
due”). La vita in Cina era difficile, il paese era nelle mani dei signori della
guerra, non esisteva un sistema legale e le donne erano considerate più come
beni che come persone. I matrimoni erano organizzati in quanto veniva
considerato disonorevole sposarsi per amore. La nonna di Jung
nasce in questo mondo feudale, dove all’età di due anni
le vengono fasciati i piedi come impone la tradizione in modo che le restino molto piccoli (cosa che le
causerà dolori atroci per tutta la vita). Yu-fang viene data come concubina ad
un generale già sposato, e passa anni reclusa in casa in attesa del di lui
ritorno dalla guerra.
La seconda donna è la madre dell’autrice,
De-hong, che nasce nel 1931. La moglie del generale vorrebbe
prenderla con sé. Appresa la notizia, Yu-fang rapisce la propria figlia e
scappa (con i suoi piedini fasciati). Da adulta, De-hong entrerà nel partito
comunista dove incontrerà un integerrimo funzionario da cui nascerà Jung,
l’autrice del libro. La vita della loro famiglia sarà per sempre legata al
partito, nel bene e soprattutto nel male.
La terza donna è l’autrice, che dopo un lungo
percorso che parte da una devozione cieca e totale per Mao e la sua politica,
arriva a valutarne i vari aspetti con uno spirito critico che tutto e tutti
intorno a lei miravano a far sparire. Diventerà molti anni più tardi cittadina
britannica.
Una parte della sua vita che mi ha colpito è che era stata mandata a fare l'elettricista, senza avere nessuna preparazione: controllava la tensione elettrica usando il gomito.
Una parte della sua vita che mi ha colpito è che era stata mandata a fare l'elettricista, senza avere nessuna preparazione: controllava la tensione elettrica usando il gomito.
Tramite
la storia di queste tre vite sorprendenti, Jung Chang
racconta la storia della Cina del XX secolo dalla dinastia Qing di inizio
Novecento al 1980, passando per Mao, la battaglia tra il Kuomintang e
comunisti, il “Grande balzo in avanti” e la “Rivoluzione culturale”.
Non
avete idea di cosa siano tutti questi nomi? Li avete sentiti a scuola e non vi
ricordate nulla? Leggere questo libro vi farà ricordare una volta e per sempre
cosa realmente sono stati quegli anni per la Cina e i suoi abitanti, e le prove
durissime che hanno dovuto superare.
La libertà è stata il primo diritto ad
essere revocato in nome dell’eguaglianza, chiunque fosse anche solo sospettato
di essere contro la rivoluzione era internato o ucciso. Una
carestia ha ucciso trenta milioni di persone, ma si è saputo molti anni
dopo.
Leggendo questo libro ogni tanto alzavo gli occhi
e guardavo i cinesi attorno a me, e mi sembrano meno uguali tra di loro.
Immaginavo le storie delle loro famiglie, divise tra la fedeltà al partito, la
fame, la disciplina in un mondo chiuso dove è difficile avere un pensiero
proprio che sia diverso o addirittura critico del potere costituito.
I cinesi sono passati in cento anni dal medioevo
a dominare economicamente il mondo, ora sono presenti in tutto il mondo eppure
sono così silenziosi, quasi invisibili. Forse ci sembrano incomprensibili e freddi, ma è un popolo che in meno di cento anni ha vissuto esperienze durissime.
La maggior parte delle persone a cui ho
consigliato questo libro mi ha detto che ha fatto fatica a posarlo, da quanto
era avvincente. La storia narrata non è delle più facili, e nonostante alcuni
passaggi storici un po’ complessi, il libro scorre via come un fiume. Una volta
finito, mi è dispiaciuto chiudere il libro e avrei quasi voluto rileggerlo di nuovo.
Forse dovrei ritornare in Cina, in modo da
guardarla con occhi diversi perché avrei capito di più del paese chestavo
visitando se avessi letto qualche pagina in più del libro. Allora non avevo avuto molto tempo perché tra le altre cose mi era
toccato anche un giro in ospedale. Vi siete persi il racconto? Male! Trovate il
link qui!
Buona lettura!
p.s. Al ritorno in Italia, ho scoperto che il libro era proibito in Cina. Io ovviamente avevo comprato l'edizione con la foto dell'autrice in copertina: se mi avessero controllato il bagaglio, forse mi avrebbero sequestrato il libro.
Vi consiglio di leggere "Cigni Selvatici", ma con il senno di poi non me lo porterei in viaggio.
Questa è la scheda di Anobii:
http://www.anobii.com/books/Cigni_selvatici/9788850208470/01b438fe367268dd40
Ni Hao!
p.s. Al ritorno in Italia, ho scoperto che il libro era proibito in Cina. Io ovviamente avevo comprato l'edizione con la foto dell'autrice in copertina: se mi avessero controllato il bagaglio, forse mi avrebbero sequestrato il libro.
Vi consiglio di leggere "Cigni Selvatici", ma con il senno di poi non me lo porterei in viaggio.
Questa è la scheda di Anobii:
http://www.anobii.com/books/Cigni_selvatici/9788850208470/01b438fe367268dd40
Ni Hao!
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